Dopo parecchio tempo ritorno alla rubrica più amata del mio blog: "IL MIO METODO DI LAVORO". Quando la inaugurai non immaginavo il successo che avrebbe avuto. Figuratevi che supera in gradimento anche i post in cui vi sono polemiche, ed è tutto dire per internet. Forse se usassi questo blog solo per "METTERMI IN CATTEDRA", scalerei in poco tempo la sua hit-parade.
Non sono lezioni sul fumetto, non ne sarei capace,essendo autodidatta ed avendo imparato sui miei errori. Scoprii che molti "MAESTRI" essendo gelosi dei loro "non" segreti, non mi avrebbero aiutato a capire nemmeno se li avessi minacciati con un machete arrugginito... invece diventando loro Ghost (schiavo) mi avrebbero aperto tutti i loro forzieri di conoscenze.
Questa rubrica si limita a spiegare come ho imparato ad imbrattare cartoncino in trentaquattro anni (forse pure di più) di carriera.
Vi posto sei pagine partendo dallo schizzo con penna a sfera (solo perché in quel momento avevo solo quell'attrezzo sotto mano, altrimenti, qualunque altro oggetto che sporchi va bene.), alla matita, per finire all'inchiostrazione.
Dopo aver letto il plot ( in questo caso alla americana scritto da me, ma lo stesso è valido per sceneggiature alla europea), butto giù un layout, ma al contrario di altri (Neal Adams, John Buscema, Roberto Diso...) non in piccolo, ma in formato originale, su carta da fotocopie A3. Non amo rifare due volte gli stessi disegni.
Stabilito se più o meno i bozzetti funzionino come "STORYTELLING" (racconto visivo)...non avendo per esempio P.P.sovrapposti se non richiesti, o che guardino verso l'esterno della pagina (vig.3/.4. di pag.6 erano volutamente speculari), troppe ripetizioni di inquadrature...ecc...ecc...
Errore tipico di quando si è principianti: avendo fatto per sbaglio un buon disegno che non c'entra nulla con il racconto, volercelo inserire a tutti i costi, solo per "sentirsi " bravi... insomma dopo aver controllato la regia, ricalco tutto su di un foglio di carta da lucido, o anche chiamata" da ingegnere". Quella carta trasparente che usavamo alle medie in applicazioni tecniche, la si compra in qualunque cartoleria del suolo italico.
Io ai tempi delle medie ero costretto dai miei compagni di classe, poi da tutta la scuola, a usarla per disegnare la lingerie trasparente di uno scarabocchio fatto su di un foglio di carta, in cui loro intravedevano una donna nuda. Avessi continuato l'attività commerciale anche in età adulta, ora sarei ricco e avrei potuto fondare un partito politico tutto mio...
Guardando qualcosa al contrario(specularmente), abbiamo modo di accorgerci se esso sia in asse o meno. Voltando la carta lucida verso il retro di un viso disegnatoci sopra, potremmo accorgerci se gli occhi sono posti alla stessa altezza, il lato destro non sia più o meno largo del lato sinistro., e così via...
Spesso disegni che in abbozzo sembravano buoni, sul lucido sono stati scartati per essere rifatti da capo. Ripasso tutto velocemente con pennarelli calibrati, dandogli una parvenza di inchiostrazione( queste diverranno realmente le mie matite).
Col tavolo luminoso ricalco tutto su cartoncino Fabriano F4liscia (le majors americane ti offrono anche il cartoncino squadrato in ciano) con matita HB/2. Avrò in questo modo una tavola pulita, senza polvere di grafite che interferisca sulla inchiostrazione. Spesso mischiandosi col grasso animale delle nostre mani, diventa una patina, la quale fa scivolare sopra l'inchiostro di china. Quando andremo poi a cancellare, di conseguenza cancelleremo o sbiadiremo anche il ripasso... rendendo spesso la pagina irriproducibile in stampa...
Sull'inchiostrazione farò dei post più specifici in seguito... ...to be continued...
P.S.
Mi è stato chiesto in privato quale tipo di gomma per cancellare io usi. Tanti anni fa la GOMMA PANE, ma poi perdeva pezzi a mo di blob sulle pagine ed ho smesso di utilizzarla. Posso affermare che le migliori per me sono quelle di CAUCCIU', non importa di quale marca esse siano, purché siano di CAUCCIU'.
Sotto la mano che appoggio sulla pagina da inchiostrare, metto un foglio di carta da cucina, non riesco a lavorare con i guanti in lattice, o di cotone con le punte delle dita tagliate, mi deconcentrano.